Heinrich Ignaz Franz von Biber deve la sua fama di compositore alle Sonate a violino solo del 1681 dedicate all'arcivescovo e ripubblicate da Guido Adler nei Denkmäler der Tonkunst in Österreich (V, 2), ma scrisse anche varie opere teatrali e molta musica sacra. Quale virtuoso, le sue opere lo rivelano padrone di tutte le difficoltà dell'epoca: le alte posizioni, la scordatura, le corde doppie e triple, gli arpeggi legati, staccati e balzellati, ecc. La sua musica offre pezzi graziosi e composizioni sentite, accanto ad altre che la mania del giuoco sonoro e del puro effetto rende piuttosto spiacevoli.
Georg Muffat fu uno dei primi ad avvicinare, almeno in ambito musicale, i paesi europei, come egli stesso spiega in questa riflessione, posta in prefazione al Florilegium, Nobilis Juventus: “La mia professione è molto lontana dal tumulto delle armi e delle ragioni di Stato che le fanno impugnare. Mi occupo di note, di parole, e di suoni. Io mi esercito allo studio di una dolce Sinfonia: quando mischio delle arie francesi, o quelle dei tedeschi, o degli italiani, non è per invocare una guerra; ma piuttosto preludere forse all'armonia delle tante nazioni, all’amabile Pace.”
Musica per dormire
Music to sleap