Arte da Inciampo

Benvenuti ad 'Arte da Inciampo', il podcast che vi invita a scoprire l'arte contemporanea nel cuore di Foligno. Qui, le opere non sono chiuse in un museo, ma vivono all'aria aperta, tra la gente, alla portata di tutti. Passeggiando per la città, ogni angolo nasconde un'opera che invita a riflettere e riscoprire il valore della memoria storica, con un 'inciampo' che stimola la nostra curiosità e consapevolezza, rendendo l'arte un'esperienza quotidiana.

What is Arte da Inciampo?

Benvenuti ad Arte da Inciampo, un podcast che trasforma l'arte contemporanea in un viaggio emozionante attraverso la città di Foligno. Questo progetto unisce passato e presente, bellezza e memoria, invitandovi a "inciampare" letteralmente in opere d'arte sparse per la città.

ENGLISH
Welcome to Arte da Inciampo, a podcast that turns contemporary art into an exciting journey through the city of Foligno. This project combines past and present, beauty and memory, inviting you to literally ‘stumble’ into the works of art scattered around the city.

You will discover how nine outdoor art installations, accompanied by frames with interactive QR codes, offer engaging, accessible and thoughtful experiences. From the historical stories of the stumbling stones to the wonders of contemporary architecture, each episode will guide you through squares, historic buildings and art installations that speak of memory, peace and creativity.
Arte da Inciampo is not just a podcast, but an invitation to experience art in everyday life, to rediscover the bond between the city and its inhabitants, and to reflect on our relationship with beauty and history. Ready to stumble along with us?
Foligno is waiting for you!

Scoprirete come nove installazioni artistiche all'aperto, accompagnate da cornici con QR code interattivi, offrono esperienze coinvolgenti, accessibili e riflessive. Dai racconti storici delle pietre da inciampo alle meraviglie dell'architettura contemporanea, ogni episodio vi guiderà tra piazze, edifici storici e installazioni artistiche che parlano di memoria, pace e creatività.
Arte da Inciampo non è solo un podcast, ma un invito a vivere l’arte nella quotidianità, a riscoprire il legame tra la città e i suoi abitanti, e a riflettere sul nostro rapporto con la bellezza e la storia. Pronti a inciampare con noi?
Foligno vi aspetta!

Narratore:

Benvenuti al podcast di Arte da Inciampo. Innanzitutto piacere. È bello trovare qualcuno interessato, o meglio, incuriosito da questo innovativo modello di forse appare loro troppo lontana dalla realtà di tutti I giorni. Proveremo a farvi ricredere, se è questo che pensate. E poi basta con la visione che abbiamo un po' tutti dell'artista pazzoide, originale nel vestire ed eccentrico nel vivere.

Narratore:

Una specie di individuo misterioso, dotato di facoltà quasi magiche nel limitare la natura. Un vero mago che riesce a far scambiare le sue opere per vere e al tempo stesso un abile truffaldino, manipolatore della realtà per puri fini economici. Si, basta. Infine, tanto per demolire un altro luogo comune, l'arte contemporanea non è certamente uno strumento di distinzione sociale, cioè una specie di messa in scena comprensibile solo da una stretta cerchia di eletti. No, proprio no!

Narratore:

In particolare qui a Foligno l'arte contemporanea vive in città, lo sapevate? La troviamo tra la gente, nella quotidianità noi vogliamo farvela conoscere proprio inciampandoci contro Infatti abbiamo pensato che questo fosse l'unico modo per farvi accorgere che esiste regalando qualche minuto di riflessione a noi che siamo tutti presi dalla nostra fretta e con lo sguardo affogato nei telefonini. La cosa non è difficile come sembra. Innanzitutto le nove opere d'arte che abbiamo selezionato per voi non sono chiuse in un museo ma sono all'aria aperta, disponibili ogni giorno, sempre. E poi non c'è bisogno di fare chilometri e chilometri per vederle.

Narratore:

Sono abbastanza vicine le une alle altre e ognuna potrebbe vivere da sé e per sé. Quindi l'arte contemporanea a Foligno la si può assumere gradatamente come una cura del dottore. Magari una pastiglia d'arte al giorno, se siete di qui o abitate vicini. Ehi, che sono quelle facce? Non dovete preoccuparvi se siete invece dei turisti.

Narratore:

Potete andare certamente a cercare tutte e nove le opere ma non angosciatevi se vi capita al contrario di vederne una o due oppure tre solamente andate pure a casa contenti ognuna un messaggio particolare da darvi, completo. Non è come in una serie televisiva a puntate, dove vi si obbliga a vederle tutte per sapere come andrà a finire. Questo podcast serve allora a farvi venire la voglia di andare a vedere e a mettersi idealmente in viaggio rivolgendo però prima un pensiero alla nostra idea ispiratrice. Sapete ci siamo ispirati alle tristemente famose pietre da inciampo che ricordano in molte città italiane ed europee il tragico destino dei deportati ebraici durante la Seconda Guerra Mondiale. L'arte contemporanea diventa allora con arte da inciampo uno strumento di aiuto per la memoria storica ma anche di riparazione culturale siamo infatti sicuri che quello che vi stiamo per raccontare possa rappresentare un efficace strumento per stimolare una vostra profonda riflessione ma veniamo a noi Foligno è l'unica città dell'Umbria da girare in bicicletta e regala oggi un'offerta completa.

Narratore:

Dai musei alle chiese, dai palazzi storici fino alla sua montagna con il gioiello della palude di Col Fiorito. Ma soprattutto Foligno certifica finalmente la consapevolezza dei suoi abitanti per il gusto del bello. Basta girare per le strade e chiedere ai cittadini sono tutti orgogliosi della loro storia e dell'inaspettata bellezza della loro città fatta di contrasti e diversità. Una bellezza che è palese o sapientemente nascosta da scoprire girando l'angolo. Foligno non è nuova alla grande arte contemporanea.

Narratore:

Alla vigilia della rivoluzione culturale del 'sessantotto la città fu centro propulsore di una grandiosa mostra celebrata anche fuori confine chiamata lo spazio dell'immagine. Questa esposizione rappresentò un punto di svolta per l'arte contemporanea in Italia aprendo un dialogo tra artisti e architetti e proponendo nuove riflessioni sul rapporto tra spazio e immagine appunto Questo intreccio tra arte, architettura e design consolidato il ruolo storico di Foligno come crocevia geografico che è anche economico e culturale. Pensate qui si univano le due Flaminie romane e qui tradizione e contemporaneità convivono tranquillamente basta guardarsi intorno e questo connubio è alla base di arte da inciampo. Proviamo allora a raccontare questa città grazie all'arte contemporanea. Avremo da vedere sculture che segnano il paesaggio urbano edifici che sono contenitori d'arte oppure opere che occupano benevolmente strutture del passato come la calamita cosmica posta nell'ex chiesa dell'Annunziata fino a edifici che sono essi stesse opere d'arte come le cosiddette case liberty e la chiesa di San Paolo.

Narratore:

Il messaggio di queste opere è chiaro: si esalta il valore del ricordo e il desiderio di pace. Connettendo passato e presente si invita a ripensare al nostro rapporto con I beni materiali o si esalta la tenacia d'animo invitando a coltivare I nostri sogni, il tutto accompagnati dalla bellezza. Perché allora non inciampare insieme? Le opere davanti alle quali vorrei farvi sostare sono nove. Davanti ognuna di esse troverete a terra, pronta a farvi appunto in Champare, una cornice lavorata da diversi artisti contemporanei che racchiude un QR code.

Narratore:

Inquadrandolo con il vostro smartphone o tablet vi si aprirà, senza scaricare app o cose simili, la possibilità di saperne di più sull'opera attraverso giochi, semplici contenuti per bambini e adulti o performance teatrali. Partiamo? Tanto per iniziare nelle vicinanze di Piazza della Repubblica ossia la piazza centrale dove ci sono la cattedrale, il comune e Palazzo Trinci ce ne sono ben quattro. Un'occasione per vivere il centro storico in modo particolare. Iniziamo proprio da qui cominciamo col botto.

Narratore:

In questa piazza, chiamata anticamente Piazza Grande, c'è un'opera che racconta l'inizio dell'epopea di San Francesco. Infatti è proprio a Foligno che all'epoca era un importante centro commerciale che Francesco vende il suo cavallo e le sue stoffe più pregiate per restaurare la piccola chiesa di San Damiano vicino ad Assisi. L'opera commissionata dalla fondazione Cassa di Risparmio di Foligno e ideata dall'architetto Pietro Battoni mostra il gesto naturale delle mani del santo che porgono I tessuti. Ci invita a riflettere sulla semplicità e sull'umiltà e sulla troppa importanza che diamo ai beni materiali. Spostandoci poi lungo l'antica via dei mercanti l'odierna via Gramsci che si riparte proprio da Piazza della Repubblica si arriva in cento metri a Piazza Don Minzoni, una piazza che non esisteva.

Narratore:

Qui infatti c'era Palazzo Rodati distrutto durante il bombardamento aereo del marzo mille novecentoquarantaquattro. Novecentoquarantaquattro. In questo luogo, dove passato e presente si incontrano, è la prima delle opere dell'artista Ivan Timer, il ricordo del dolore umano, conosciuta in città come la fontana delle tartarughe. Un omaggio alle vittime del bombardamento e ai caduti per la pace, un richiamo alla forza d'animo e al valore del ricordo. L'opera ci regala nelle sue componenti chiavi di letture diverse.

Narratore:

C'è infatti una bella clessidra in travertino che è allegoria del tempo che scorre come l'acqua che la sfiora ma anche della memoria che nonostante il passare degli anni resta incisa nella pietra e nel bronzo. Nel tempo si muovono, lente, delle splendide tartarughe bronzee esempio di resistenza e longevità. Alla base dell'opera il messaggio profondo della frase ognuno costruisce la vittoria della pace mentre un fregio racconta attraverso immagini incise alcuni degli episodi più tragici e significativi della storia locale il sacrificio di colomba Antonetti alla difesa di Roma del mille ottocentoquarantanove il partigiano Franco Ciri assassinato dai fascisti, la famiglia Tucci vittima della brutalità nazista, il devastante bombardamento del mille novecentoquarantatré che cancellò intere parti della città e da ultimo il ricordo del terremoto del mille novecentonovantasette. Continuando a camminare per la preziosa via Gramsci, si arriva a inciampare in un'altra cornice che contiene un QR code. È quello di Palazzo Brunetti Candotti sede della quintana e del suo museo.

Narratore:

Uno spazio multimediale interattivo che immerge I visitatori nelle atmosfere seicentesche della festa celebrata ogni anno a giugno e settembre. La struttura nel piano nobile il cuore decorativo dell'edificio con una serie di sale dipinte. Dai racconti biblici di Abramo e Agar, a episodi del vecchio e del nuovo testamento, al mito dell'aurora che caccia via la notte, simbolizzata da una civetta, fino ad Orfeo e a Sale infine che si rifanno a scene tratte dalla Gerusalemme liberata. La quintana è una rievocazione storica di un torneo del mille seicentotredici. Dieci cavalieri in rappresentanza dei rioni della città si contendono il palio infilando tre anelli di dimensioni sempre più piccole sul braccio della statua del dio Marche.

Narratore:

Oltre alla gara, la quintana è anche una splendida festa a cui assolutamente partecipare. Il corteo storico con ottocento figuranti in costumi barocchi, le taverne rionali e l'atmosfera magica trasportano I visitatori in un viaggio indietro nel tempo. Il Palio, simbolo della vittoria, è una vera e propria opera d'arte. Negli anni grandi artisti come Salvatore Fiume, Pietro Annigoni, Domenico Purificato, Remo Brindisi, Hugo Nespolo e Nicola Samori hanno reso la giostra della Quintana una delle rare manifestazioni in Italia a vantare, grazie ai pali da loro ideati, una collezione unica di arte contemporanea. Tanto che a queste opere sarà dedicata una mostra impossibile facendole rivivere grazie alla tecnologia più avanzata.

Narratore:

Ma dobbiamo ora tornare idealmente a Piazza della Repubblica e prendere l'opposta via Cavour fino a incontrare Piazza Piermarini dedicata al grande architetto Folignate. Qui è presente la seconda opera di Ivan Timer l'Ercole. La piazza non esisteva, al suo posto c'era il teatro Apollo anche questo distrutto dai bombardamenti della seconda guerra mondiale e qui Ivan Timer deciso di rendere omaggio al grande architetto neoclassico Folignate noto soprattutto per la progettazione del Teatro alla Scala di Milano e per avere collaborato con il Vanvitelli nella progettazione della celebre Reggia di Caserta. Con Ercole l'artista ci mostra il simbolo della perseveranza e della tenacia fondendo qui leggenda e memoria storica connettendo ancora una volta passato remoto passato prossimo e presente e portandoci a riflettere sul ruolo della cultura e della creatività nell'edificazione di una coscienza civile. Un'altra opera è sempre nelle vicinanze dell'ormai famosa Piazza della Repubblica.

Narratore:

Si tratta della Divina Matrice di Sauro Cardinali. Si trova nel cortile che divide la corte di Palazzo Trinci dalla biblioteca centrale. Divina Matrice è collegata infatti in un luogo importante, teatro di una delle più importanti rivoluzioni culturali del quindicesimo secolo essa dialoga infatti con Palazzo Trinci I cui ambienti affrescati raccontano la storia della città e il suo ruolo centrale nella diffusione del pensiero umanistico. Andandola a vedere ne trarrete una piacevole scoperta. L'opera infatti fa riferimento a uno degli eventi culturali più significativi della città, la prima stampa della Divina Commedia di Dante Alighieri realizzata proprio qui a Foligno nel mille quattrocentosettantadue grazie al tipografo Johann Numaister allievo di Johannes Gutenberg con l'aiuto di evangelista Angelini e dell'orafo incisore Emiliano Orfini creatore delle lettere per la stampa.

Narratore:

Grazie alla stampa a caratteri mobili la Divina Commedia fino ad allora trasmessa esclusivamente attraverso manoscritti iniziò il suo viaggio verso una diffusione di massa rendendo il poema accessibile a un pubblico molto più vasto. Ecco perché oggi a Palazzo Orfini c'è il museo della stampa che custodisce le matrici per la stampa e le edizioni quattrocentesche, testimoni silenziose della storica impresa che rese Foligno una protagonista della cultura rinascimentale. La scultura di cardinali e la prima edizione della Divina Commedia stampata a Foligno si confrontano con l'infinito, l'origine e il destino dell'uomo approfondendo il tema della matrice. Da qui il titolo dell'opera. Ma l'arte contemporanea a Foligno è anche pregevole contenitore di se stessa o a volte, il compito di rivitalizzare un edificio antico.

Narratore:

Iniziamo proprio dall'ex chiesa della Santissima Trinità in Annunziata, un importante esempio di architettura settecentesca, progettata dall'architetto Carlo Murena allievo di Luigi Vanvitelli. L'edificio rimasto incompiuto venne trasformato in granaio e poi in caserma divenendo perfino un'autorimessa. Dopo il terremoto del mille novecentonovantasette è stato recuperato e oggi è utilizzato per manifestazioni temporanee, conferenze e altri eventi culturali. Ma la sorpresa, una volta entrati, è rappresentata dall'installazione permanente del capolavoro di Gino De Dominicis, la calamita cosmica, un monumentale scheletrone bianco lungo ben ventiquattro metri che occupa quasi per intero la navata centrale. Centrale.

Narratore:

L'opera di De Dominicis è carica di riferimenti filosofici, cosmici e spirituali. Il titolo Calamita cosmica suggerisce l'idea di una forza magnetica che collega l'essere umano all'universo, richiamando il mistero della vita e della morte, umano all'universo, richiamando il mistero della vita e della morte, ma anche dell'infinito e dell'eterno. Lo scheletro, enorme, presenta un lungo naso che invita una lettura più complessa ma anche ironica. Occhio ad inciamparci. Anche il ciak, centro italiano di arte contemporanea, unisce passato e presente integrando la storia millenaria della città con le tendenze artistiche contemporanee.

Narratore:

Si trova infatti tra l'abside medievale della chiesa di San Francesco e le costruzioni liberty di via del Campanile e rappresenta, come sappiamo, il punto d'arrivo di un'attenzione diffusa e crescente della città di Foligno verso la ricerca artistica contemporanea iniziata negli anni sessanta. Vengono qui ospitate le espressioni artistiche più innovative rendendolo un punto d'incontro per studiosi, critici e appassionati d'arte. L'edificio stesso che fu centrale del latte e poi ufficio postale è espressione d'arte. Si tratta infatti di un parallelepipedo in corten definito da linee semplici e rigorose. Privo di finestre si sviluppa su tre piani e prende luce da un lucernario centrale.

Narratore:

Andate ad inciampare proprio lì, è assolutamente da vedere. Invece passeggiando appena fuori dal centro storico si inciampa volentieri nella chiesa di San Paolo opera del celebre architetto Massimiliano Fuksas e di Doriana Mandrelli Fuksas. Essa rappresenta un simbolo di rinascita per la comunità di Foligno colpita dal sisma, un segno di speranza e rigenerazione. Un esempio perfetto di come l'architettura contemporanea possa interpretare lo spazio sacro in modo nuovo sfidando I canoni tradizionali delle chiese cattoliche senza rinunciare alla profondità simbolica e spirituale. Infatti gli architetti hanno creato un luogo di culto che invita alla riflessione, alla preghiera e al raccoglimento attraverso l'uso di forme geometriche pure e materiali essenziali.

Narratore:

Già all'esterno la chiesa di San Paolo si distingue per la sua forma cubica, caratterizzata da linee semplici e rigorose che richiamano un senso di monumentalità e solidità. Il cubo richiama poi le tradizioni dei primi edifici cristiani spesso caratterizzati da una pianta quadrata o centrale. L'interno è spazioso e luminoso. La luce naturale filtra all'interno in maniera controllata creando un'atmosfera intima e mistica richiamando l'idea della presenza divina. Le pareti bianche e spoglie amplificano l'effetto di luminosità.

Narratore:

Particolare è la croce che, contrariamente alla tradizione cattolica, non è appesa sopra l'altare ma collocata su una delle pareti laterali realizzata con una semplicità estrema che rimanda al concetto di una fede spogliata da orpelli eccessivi. Arrivando in città col treno o passeggiando appena fuori Porta Romana dove c'è l'ufficio del turismo si inciampa nelle ultime due cornici di questo viaggio rimandano da due capi del viale ad uno degli esempi di architettura liberty della città. Il quartiere destinato alla borghesia e alle famiglie più facoltose rappresenta un significativo esempio di sviluppo urbano e architettonico di inizio ventesimo secolo quando la città si trasformò in un importante snodo economico e commerciale. Infatti tra la fine del XIX e l'inizio del ventesimo secolo lo stile liberty o Art Nouveau si diffuse come principale tendenza architettonica per le nuove costruzioni residenziali. Lo stile è caratterizzato da linee sinuose e decorazioni floreali e qui a Foligno si rivela nei balconi in ferro battuto, nelle finestre ad arco con vetro artistico ma anche in tegole e decorazioni originali tutte ispirate alla natura con motivi floreali e figure stilizzate espressione del desiderio di bellezza e armonia.

Narratore:

Questi edifici progettati dall ingegnere Felice Sabatini con le loro decorazioni eleganti e raffinate contribuirono a rendere la zona un punto di attrazione per I cittadini che erano soliti passeggiare per ammirarne la bellezza prima che l'espansione del traffico ne trasformasse la fruibilità. Ebbene siamo giunti alla fine di questo viaggio immaginario. E ora che aspettate? Cominciate a camminare preparandovi ad inciampare nell'arte e nella bellezza. Benvenuti a Foligno!